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Intervista a Mandelli (Fofi): "Al lavoro per cancellare i pregiudizi sui farmacisti"
pubblicato il 14_03_2014
 Con il presidente dei farmacisti italiani e senatore di Forza Italia, apriamo una panoramica sul primo anno di legislatura con i tre presidenti di Ordine e senatori della Repubblica. Ovvero Mandelli, Bianco e Silvestro. Per il presidente della Fofi, “in Parlamento ci sono ancora pregiudizi nei confronti dei farmacisti”. Ma è stato possibile approvare “alcuni importanti provvedimenti”. Quanto a Renzi “vogliamo vedere la rivoluzione di cui tanto si parla”.  Un anno di lavoro di sensibilizzazione per smontare i pregiudizi e far comprendere ai parlamentari le difficoltà in cui versa la farmacia italiana ha portato i suoi frutti. Ne è convinto il presidente della Fofi Andrea Mandelli, dal febbraio dello scorso anno in Parlamento dopo essere stato eletto al Senato tra le liste del Pdl, ora Forza Italia. Grazie anche alla “apertura al dialogo” e alla “collaborazione” con l’ex premier Enrico Letta - ci ha spiegato Mandelli in questa intervista che apre una nostra panoramica sul primo anno di legislatura con i tre presidenti delle Federazioni degli Ordini dei farmacisti, dei medici e degli infermieri, tutti e tre senatori dal 2013 - è stato possibile approvare alcuni provvedimenti in grado di valorizzare il ruolo della farmacia nel Ssn.    Per capire se sarà possibile continuare su questa strada sotto il Governo di Matteo Renzi occorre più tempo, sottolinea però Mandelli, che comunque accoglie con soddisfazione la conferma di Beatrice Lorenzin alla guida del ministero della Salute. “Certo è che dopo settimane di enunciazioni ora abbiamo voglia di vedere davvero questa rivoluzione di cui tanto si parla”. Presidente Mandelli, è passato un anno da quando è entrato per la prima volta in Parlamento e, per la precisione, a Palazzo Madama. Qual era l’opinione più diffusa nei confronti della farmacia che ha trovato al suo ingresso e cosa è cambiato a distanza di un anno? Purtroppo il mio ingresso a Palazzo Madama ha confermato quanto già percepito dall’esterno, cioè la predominanza di pregiudizi nei confronti dei farmacisti, considerati una lobby che svolge un lavoro molto facile, e della farmacia, considerata una realtà particolarmente redditizia. Un’opinione che non risponde certamente alla realtà, perché la farmacia sta subendo la crisi e i suoi drammatici effetti alla stregua di tutte le altre attività imprenditoriali del Paese. Questo è grave, perché la politica ha il compito e il potere di emanare leggi e non può farlo sulla base di errate informazioni e di pregiudizi che non hanno alcuna ragione di essere. Così facendo si rischia di produrre effetti disastrosi, come è accaduto in passato, tanto che oggi la farmacia in Italia è al limite del sostentamento. In questo anno al Senato ho comunque cercato, insieme agli altri colleghi farmacisti parlamentari, di far conoscere e capire il nostro mondo e qualche risultato c’è stato. Tanto che questa opera di sensibilizzazione – e sottolineo sensibilizzazione, non lobbistica – ha permesso l’approvazione di alcuni importanti provvedimenti per la farmacia e anche per la sanità nel suo complesso. Ma resta ancora molto da fare per diffondere una corretta conoscenza sulla farmacia, sulla sua utilità, sulle sue potenzialità e anche sulle sue difficoltà. Quali sono i provvedimenti più importanti per la farmacia che sono stati approvati nel corso dell’anno? Ad esempio la norma sui foglietti illustrativi contenuta nel Decreto “Fare”, in cui si stabilisce che in caso di modificazioni apportate al foglietto illustrativo, l’Aifa possa autorizzare la vendita al pubblico delle scorte, subordinandola alla consegna al cliente, a cura del farmacista, di un foglietto sostitutivoconforme a quello autorizzato. Lo stesso Decreto ha istituito il dossier farmaceutico quale parte specifica del Fascicolo sanitario elettronico, aggiornato a cura della farmacia che effettua la dispensazione. E ancora, la legge di Stabilità nella quale si è decisa la distribuzione dei medicinali innovativi anche in farmacia o le nuove norme per la gestione degli Ordini, che bisogna ammettere hanno bisogno di essere ammodernate perché oggi si rivelano piuttosto distanti dalle esigenze di rappresentanza della professione. Anche sul provvedimento di conversione della direttiva europea sulla vendita on line di farmaci siamo intervenuti facendo prevedere espressamente l’esclusione dei farmaci soggetti a prescrizione. Insomma, di cose ne sono state fatte. Un importante spazio è stato riservato anche alla farmacia dei servizi. Secondo lei quest’anno sarà l’anno in cui le vedremo davvero diventare una realtà in tutto il Paese? Sicuramente tutti si sono convinti della bontà dell’intuizione che la Fofi ha lanciato nel 2006 per un modello più moderno di farmacia. Ora, tuttavia, si dovranno vedere i termini per la sua realizzazione. Noi, come Federazione, siamo sicuramente favorevoli ai servizi in farmacia, ma intendiamo privilegiare quelli professionali, che sono davvero patrimonio della farmacista, una sua esclusiva, per così dire. Altri, come le prenotazione in farmacia di visite ed esami, sono sicuramente servizi importanti per agevolare il cittadino, ma non devono eclissare quelli realmente professionalizzanti, come l’MUR per assicurare il corretto uso dei farmaci e l’aderenza terapeutica da parte del cittadino. Ovviamente sosterrò questa linea anche come senatore. Quali saranno, dunque, le prossime tappe? Ritengo prioritario fare in modo che le disposizioni sul ritorno delle molecole innovative in farmacia vengano attuate. Un altro appuntamento da seguire con grande attenzione è quello del fascicolo farmaceutico. Insomma, in questo anno appena trascorso sono stati compiuti i primi passi per il potenziamento della farmacia, ma ora bisogna continuare a camminare per raggiungere il traguardo. Quelli che ha citato sono tutti provvedimenti realizzati sotto il Governo Letta. Il suo bilancio dell’ex premier è dunque positivo? Il nostro punto di riferimento è stato il ministro della Salute Beatrice Lorenzin ed è con lei che abbiamo per lo più lavorato su questi provvedimenti. Sicuramente c’è stata da parte di Letta e del suo Governo apertura al dialogo e buona collaborazione, e i risultati lo dimostrano. Pensa che il Governo Renzi permetterà alle farmacie di compiere altri passi avanti? È molto prematuro dirlo. Sicuramente la conferma di Lorenzin alla guida della Salute, quindi la possibilità di lavorare in continuità, è stata una buona notizia. Ripartire sempre da zero è complicato e rischia di far disperdere energie e tempo. Quanto al Governo Renzi, aspettiamo di capire in che direzione vuole andare. Certo è che dopo settimane di enunciazioni ora abbiamo voglia di vedere davvero questa rivoluzione di cui tanto si parla.   Fonte: www.ilfarmacistaonline.it


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